Boom Covid in Cina, le conseguenze per la produzione di merci
La già precaria condizione della supply chain globale rischia di essere ulteriormente minata dalla riesplosione del Covid-19 in Cina.
La Cina precipita nuovamente nella morsa del Covid. Tenendo conto che la politica cinese sul Covid è – per ora – quella del “zero contagi”, solo lunedì nel Paese sono stati rilevati 5.280 nuovi contagi dopo la già cifra shock del giorno prima (2.343). Numeri inaccettabili per le autorità di Pechino che in passato chiusero città per molto meno. A livello logistico, il caso emblematico fu la chiusura dell’aeroporto di Shanghai per 3 contagi e del Meidong Terminal di Ningbo a causa di un singolo caso.
Adesso, con l’impennata degli oltre 5mila casi – record di sempre per la Cina – l’Esecutivo ha deciso anzitutto di mandare in completo lockdown la città di Shenzhen, 17,5 milioni di abitanti, dopo la rilevazione di 60 casi. Le attività non considerate essenziali sono ferme per almeno 7 giorni: tra queste non figurano porti e aeroporti, ma rientrano molte attività produttive che hanno così chiuso gli impianti (es. Foxconn). Alcuni magazzini del porto restano chiusi, secondo Maersk. Shenzhen, coi suoi porti, movimenta all’anno tanti containers da risultare trai primi scali a livello mondiale. Come ricorda Lars Jensen, analista del settore marittimo, l’ultima volta che il porto di Yantian fu chiuso, l’interruzione della catena di distribuzione fu doppia rispetto a quella provocata dall’interruzione del canale di Suez a causa del blocco della Ever Given.
Ad Hong Kong la situazione è completamente fuori controllo e il Governo ha sospeso l’entrata di beni provenienti dalla Cina fino alla fine di marzo.
Altra criticità è quella relativa all’aeroporto principale di Shanghai, Pudong. Le autorità hanno deciso di dirottare i voli provenienti da fuori la Cina per 6 settimane (dal 21 marzo al 1 maggio) verso altri aeroporti del Paese: saranno 106 voli per 22 rotte di 5 compagnie aeree (Air China, China Eastern Airlines, Shanghai Airlines, Juneyao Airlines and Spring Airlines). Gli altri scali sono Chengdu, Dalian, Fuzhou, Hangzhou, Jinan, Kunming, Nanchang, Ningbo, Xiamen, Taiyuan, Changsha e Chongqing. Rumors nel settore aereo confermano comunque che Pudong non è previsto essere chiuso nel prossimo futuro.