5 Gennaio 2022

Covid in Cina, stop parziale alle spedizioni dal porto di Ningbo

Torna il Covid e la Cina chiude di nuovo. A pagarne il prezzo maggiore è (nuovamente) il porto di Ningbo e la città di Yuzhou, nello Henan.

Le due aree, distanti oltre 1000 km l’una dall’altra, sono state le più sfortunate durante il 2021. A causa del Covid, infatti, la Cina inaugurato la politica del lockdown di ferro, con milioni di persone chiuse in casa e impossibilitate a muoversi per qualsivoglia ragione. Tre casi di positività e Pechino ha deciso di fermare l’oltre milione di cittadini di Yuzhou. La provincia dello Henan era saltata all’onore delle cronache per le alluvioni che avevano devastato l’area, con centinaia di morti e decine di migliaia di sfollati.

Poi c’è Ningbo e il suo porto, il terzo per numero di TEUs movimentati al mondo. Per tutto il 2021 era stato al centro di criticità: il tifone In-Fa che aveva messo in ginocchio l’Henan, poi il Chanthu, i casi di positività che avevano portato alla chiusura del Meidong Terminal e congestioni varie. Adesso, la città e il distretto di Beilun, dov’è sito il porto, sono ufficialmente chiusi, sottoposti ufficialmente all’emergenza di primo livello. Le attività produttive sono chiuse ed è vietato uscire di casa. È chiaro che l’operatività del porto sarà ridottissima tanto che anche molti terminal sono chiusi per mancanza di personale. Le istituzioni locali hanno garantito massimo impegno per evitare future congestioni, ma per ora sembra che solo metà dei camion di Ningbo abbiano ottenuto il nullaosta per circolare. Si prevedono nuovi, lunghi rallentamenti.

 

Aggiornamento alle 17:00 del giorno 11/01/2021:

Anche il porto di Tianjin (Pechino) è entrato parzialmente in lockdown.

Secondo l’analisi di Russell Group, l’impatto economico della chiusura di Ningbo potrebbe valere circa 4 miliardi di dollari.

I test effettuati in porto rallentano l’operatività. Sono presenti criticità soprattutto nel settore trasportistico (con chiusure di aree e grandi rallentamenti).