17 Giugno 2022

Banca d’Italia: cresce l’incidenza del costo dei trasporti sull’import e export italiano

La Banca d’Italia ha diffuso un report che indica l’incidenza dei costi di trasporto sia via mare che via aerea sul valore delle merci importate ed esportate.

LA VIA MARE

Un’indagine approfondita della Banca d’Italia (prodotta dal 1998) e basata su 5500 spedizioni operate da 180 aziende ha espresso come risultato che nel 2021 l’incidenza del costo dei trasporti sulle importazioni e sulle esportazioni è sensibilmente cresciuto rispetto all’anno precedente. Rispettivamente, dal 4,3% e 3,1% al 4,9% e 3,3%. Secondo Palazzo Koch i rincari vanno considerati “di entità eccezionale” per la via mare containerizzata. Per il trasporto di rinfuse, invece, l’eccesso di offerta di stiva non ha aumentato il segmento relativo. Ha pesato invece sul trasporto di beni sottoposti a refrigerazione e general cargo. Il traffico Ro-Ro non ha avuto un’influenza particolare sul tema, invece. Le ragioni principali per le quali si evidenziano gli incrementi dei costi sono ovviamente la spaventosa salita dei noli a fine 2020, l’aumento del costo del fuel, le paurose congestioni in partenza (soprattutto per via del Covid-19 in Cina) e nelle banchine di arrivo (con la mancanza degli autotrasportatori in Europa), i ritardi presso i porti di trasbordo, la bassa disponibilità di containers e gli squilibri geografici della domanda di carico.

La Banca d’Italia ha raccontato del deficit strutturale nella bilancia dei trasporti mercantili: tra 2002 e 2020 il “buco” si è collocato tra i 3 e i 7 miliardi e nel 2021 il solco si è approfondito raggiungendo i 10,9 miliardi, ovvero “valore più ampio registrato da almeno quarant’anni”. Da Via Nazionale sottolineano quindi come i costi in import per la via mare containerizzata siano cresciuti il triplo, mentre in export del doppio.

LA VIA AEREA

In principio fu il Covid. Chiaramente la pandemia ha influenzato pesantemente il trasporto aereo con mesi di stop per tantissime tratte e la lenta e complessa ripresa nella seconda metà del 2020 in poi. I noli aerei sono cresciuti intensamente allo stesso modo per l’evidente riduzione della capacità di stiva. La Banca d’Italia ha sottolineato come i prezzi medi all’export sono cresciuti del 7% circa, mentre quelli all’import si sono mantenuti abbastanza stazionari (tra 2021 e 2020). Naturalmente, l’analisi entra nello specifico dei routing: le tariffe di quello verso la Cina, ad esempio, è salito del 91,8%. In definitiva, l’istituzione ha concluso affermando che i costi medi sono al top da 20 anni.