Vietnam, evoluzione dello status del lockdown e delle spedizioni
L’attuale situazione sanitaria in Vietnam rischia di rallentare la catena di distribuzione e quindi delle spedizioni dirette dal sud est asiatico all’Europa.
La situazione Covid riesplosa in Vietnam ha portato ad una serie di lockdown regionalizzati nel Paese. L’area più colpita è quella della capitale, Ho Chi Minh, sottoposta ad una quarantena dura sin da un paio di settimane (estesa recentemente al 6 settembre, con esercito in strada) e con produzione ridotta al 50%/70% (industria tessile al 30%/50%), una capacità portuale diminuita che aveva portato ad un accumulo di circa 106700 TEUs al porto inland di Cat Lai.
La situazione attuale si è ulteriormente evoluta con il porto di Cat Lai che nonostante le difficoltà è riuscito a ridurre una parte della congestione. Inoltre, il Governo vietnamita ha stabilito che le fabbriche possono operare normalmente qualora siano in grado di permettere ai dipendenti di lavorare e dormire nella fabbrica stessa, come sottolinea The Loadstar (se hanno registrato casi Covid, invece, sono obbligate a chiudere). E’ poi il cliente stesso che dovrà registrare un modulo ministeriale – il “Business travel”, presso il Dipartimento dell’Industria e del Commercio del Vietnam – grazie al quale le merci potranno essere trasportate per le strade. I ritardi nel pick-up risultano essere di 3-4 giorni, mediamente. In molti casi si stanno predisponendo trasporti via chiatta dal porto inland di Cat Lai a quello di Cai Mep.
La situazione sanitaria resta comunque grave tanto che gli Stati Uniti, tramite la vice presidentessa Harris, hanno annunciato la donazione di sei milioni di dosi di vaccini Pfizer al Vietnam, Repubblica Socialista guidata dal Đảng Cộng sản Việt Nam (ossia, il Partito Comunista del Vietnam).