MSC: “La congestione attuale della via mare durerà per tutto il 2022”
Secondo il COO di MSC, Claudio Bozzo, la congestione del settore marittimo durerà almeno per tutto il 2022.
Intervenuto al meeting della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, Bozzo ha analizzato una delle maggiori criticità della via mare, la congestione. Con la premessa di uno stravolgimento con il Covid, il COO del vettore italo-svizzero ha affermato che “nella seconda metà del 2020 è arrivato un improvviso ed esponenziale aumento del carico da trasportare che nessuno si aspettava, derivato dal fatto che la disponibilità di spesa delle persone chiuse in lockdown veniva impiegata per acquistare mobili, attrezzi e altro per la casa invece che in vacanze o altri servizi. Questo ha determinato un aumento dei volumi da trasportare e dei prezzi dei noli marittimi”.
E, con una domanda maggiore, la forza lavoro dal lato dell’offerta è stata rappresentata progressivamente da “mancanza di personale nei porti, nei camion, a bordo delle navi, ecc, con le navi intrappolate fuori dai porti in rada. A un certo punto circa 410 navi erano quotidianamente in attesa di entrare nei porti in giro per il mondo per cui, alla mancanza di container che già si era manifestata, si è sommata l’impossibilità di sbarcare container dalle navi”. Così, la congestione è stata servita.
Infine, Bozzo ha parlato del prossimo futuro, con una previsione fatale: “La situazione di congestione attuale è destinata a rimanere per tutto il 2022. I problemi a reperire autisti e lavoratori continua a persistere. Nei prossimi mesi ci sarà ancora minore disponibilità di navi perché gli operatori negli ultimi due anni per quanto possibile hanno posticipato le soste delle navi per lavori di manutenzione ma ora certi interventi non sono più rinviabili per cui l’offerta di stiva si ridurrà. Oltre a ciò stiamo assistendo a un incremento del costo del petrolio e del carburante; il prezzo più elevato del trasporto marittimo lo pagheranno in primis i carrier ma a cascata i consumatori finali”.
Per chiudere, la questione guerra in Ucraina: considerando che molti contenitori saranno abbandonati, alcuni carichi dovranno essere distrutti e che il 14% di marittimi nel mondo sono russi o ucraini, anche questa forza gioca contro la possibile ripresa da una crisi che dura da due anni circa.
Bozzo ha tuttavia lanciato un messaggio di speranza per la questione congestione marittima e supply chain globale: da una parte l’aumento dell’inflazione che ridurrà i traffici via mare, dall’altra gli investimenti pubblici e privati, sul solco del PNRR, che arriveranno nei prossimi anni nel settore delle infrastrutture e della logistica. Queste situazioni potrebbero aiutare la ripresa.