29 Marzo 2023

La Cina aderisce alla Convenzione sulla Apostille

La Repubblica Popolare Cinese ha deciso di aderire alla Convenzione sulla Apostille, rendendo così molto più facile i primi passi delle aziende nel Paese guidato da Xi Jinping.

La Convenzione sulla Apostille

La Convenzione dell’Aia del 5 ottobre 1961 sulla Apostille, nota anche come Convenzione dell’Aia sulla legalizzazione dei documenti stranieri, è un trattato internazionale che semplifica la legalizzazione dei documenti pubblici da un Paese all’altro. È visibile qui.

La Convenzione stabilisce che i documenti pubblici, come le sentenze giudiziarie e i certificati di proprietà debbano essere autenticati solo una volta dalle autorità competenti nel Paese in cui sono stati emessi.  Questa autenticazione, detta “apostille“, consiste in un certificato che viene apposto sul documento pubblico per attestare la sua autenticità. L’apostille rende il documento valido in tutti gli Stati che hanno aderito alla Convenzione dell’Aia.

Anche la Cina aderisce alla Convenzione

Pechino ha deciso così di aderire alla Convenzione sulla Apostille, che entrerà in vigore per l’ex Celeste Impero in data martedì 7 novembre 2023. Così facendo, i documenti stranieri non avranno la necessità di essere sottoposti a vari step di autenticazione per mano delle varie autorità cinesi.

Un’iniziativa che aiuterà certamente il processo d’internazionalizzazione delle imprese che vorranno muoversi in Cina. Infatti, il portavoce del Ministro degli Esteri ha affermato che l’adesione “Semplificherà le procedure per la circolazione transnazionale dei documenti ufficiali e faciliterà l’economia internazionale, il commercio ed il lavoro transnazionale”. Risparmio di costi e soprattutto di tempo. Mao Ning ha infatti affermato che il volume di tempo risparmiato sarà di circa due settimane lavorative.

Una svolta positiva per il commercio con l’estero

I passaggi tipici del passato saranno quindi solo un vecchio ricordo: infatti, se in precedenza i detti documenti dovevano essere redatti o perlomeno autenticati da un notaio, transitare per la Procura cinese che ne verificava la validità che andava riscontrata in secundis anche dall’ambasciata o dal consolato della Repubblica Popolare presso il Paese dove erano rilasciati, adesso l’adesione alla Convenzione sulla Apostille permette un salto normativo di grande impatto per le aziende che vorranno lavorare direttamente in Cina. Infatti, i detti documenti adesso potranno essere certificati ai fini legali in qualsiasi altro Paese contraente ed essere così validati grazie ad una sorta di bollo che testerà la regolarità.

Oltre a documenti personali come i certificati di nascita e diplomi scolastici/universitari, atti importanti per le imprese sono gli estratti dei registri di commercio, documenti provenienti da autorità, brevetti e atti notarili. Tuttavia, non si applicano ai documenti di operazioni commerciali e doganali.

 

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