Crisi supply chain, il carico/scarico merci dai camion brucia 42mila giorni lavorativi ai trasportatori
Tra le varie criticità della supply chain globale, la più visibile all’importatore è quella del posizionamento, ovvero il trasferimento su gomma presso gli stabilimenti dell’azienda destinataria dagli scali portuali, aeroportuali e ferroviari.
Il Centro Studi di Federtrasporti ha analizzato tramite il database Districò 82.792 giornate lavorative di autisti di trasporti pesanti e il risultato ottenuto è spaventoso: i tempi di attesa degli autotrasportatori per le operazioni di carico e scarico merci nelle logistiche sono 42mila giorni lavorativi all’anno (331.169 ore). Si tratta di 4,35 ore al giorno di media. I dati affermano che il trasportatore e il veicolo potrebbero essere più produttivi del 15% senza i lunghissimi tempi di attesa.
Utilizzando il cronotachigrafo digitale, i numeri affermano che l’autista spende quotidianamente 11,28 ore al lavoro, delle quali 6,18 al volante (54,9%), 35 minuti per pause (pranzo, sostanzialmente) e ben 4,35 ore per carico e scarico. Di queste ultime, 35 minuti sono per le operazioni concrete, mentre 240 minuti sono in attesa. Chiaramente, dipendente dalla commodity e dal contenitore cambierà il tempo di attesa. Ora, nella misura in cui i servizi di autotrasporto fatturano 45 miliardi all’anno, si ipotizza che ogni anno vadano persi 3 miliardi per questa disfunzione della supply chain.