21 Dicembre 2021

Carnet ATA, novità per Brasile e Turchia

In merito al tema delle esportazioni temporanee di merci senza che siano sottoposte a pagamento di diritti doganali – il sistema del Carnet ATA – si prefigurano novità per le relazioni con il Brasile e con la Turchia.

Anzitutto, il Carnet ATA è un documento doganale internazionale rilasciato dalla Camera di Commercio provinciale per conto dell’Unione Italiana delle Camere di Commercio e può essere di due grandi famiglie: quello base che dà l’opportunità di eseguire esclusivamente 2 viaggi all’estero e si esaurisce terminate le operazioni ammesse con la dotazione prevista. Quello a dotazione superiore consente quattro o più viaggi. In entrambi i casi, il termine massimo è di 12 mesi per reimportare il bene. Il fine, come detto, è quello di esportare temporaneamente alcune merci, solitamente campioni commerciali o beni di natura artistica (si pensi alle esposizioni nei musei), senza dover pagare dazio e IVA alla dogana. I Paesi che hanno aderito alla convenzione ATA possono così usufruire di questo particolare servizio, garantendo i diritti doganali fino alla reimportazione nel Paese di origine. In alcuni casi, alcuni Stati hanno sottoscritto la Convenzione solamente per alcune tematiche.

In merito alla questione della Turchia, le autorità doganali di Ankara hanno annunciato che la presentazione della lista generale dei beni accompagnati da Carnet ATA dovrà essere anche in formato digitale. Sostanzialmente, gli esportatori dovranno salvare sopra un File Excel su una penna USB l’elenco delle merci e quindi consegnare la memoria portatile ai doganieri turchi, in caso di richiesta.

Circa il Brasile, invece, la Confederazione Nazionale dell’Industria (CNI), ovvero l’Ente garante brasiliano per i Carnet ATA, terminerà il suo mandato venerdì 31 dicembre 2021 e nella misura in cui il Brasile non ha ancora comunicato quale organizzazione agirà in via suppletiva, Unioncamere ha deciso di interrompere l’emissione di Carnet ATA verso il Paese sudamericano dal primo gennaio 2022. L’ente nostrano ha anche fatto sapere che quando il corrispettivo brasiliano sarà abilitato, comincerà a lavorare per ritornare alla situazione di garanzia reciproca.