Brexit, slittano i controlli doganali in import al 2023
Il Governo della Gran Bretagna ha annunciato che i controlli doganali su una serie di beni che sarebbero dovuti entrare in vigore venerdì 1° luglio 2022, saranno posticipati all’anno successivo. È il quarto slittamento dall’inizio del processo della Brexit.
Avevamo già parlato qui degli adempimenti per il 2022 derivanti post Brexit, l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. Era stata prevista una graduale introduzione di controlli e certificazioni per merci entranti nel territorio del Regno Unito, ma le criticità emerse nel tempo hanno fatto virare il Governo Johnson: tra queste, il blocco del sistema informatico per le dichiarazioni delle merci in ingresso.
I controlli in oggetto che passeranno perciò al 2023 (verosimilmente a fine anno) sono quelli sanitari e fitosanitari (SPS) sull’import europeo da sostenere al posto di controllo di frontiera (BCP), le dichiarazioni di sicurezza sui beni che arrivano dal Vecchio Continente, altre certificazioni sanitarie e controlli SPS per le importazioni europee e divieti e restrizioni sull’import di carni refrigerate dall’Unione Europea.
Il vantaggio competitivo è chiaro, con gli esportatori britannici che devono sostenere oneri finanziari e tempistiche lunghe per sostenere controlli e presentare certificazioni, mentre quelli europei prendono una via preferenziale.
Di seguito le categorie di prodotti specifiche riportate da ICE:
- Animali e prodotti animali
- Prodotti alimentari e bevande
- Animali vivi e prodotti germinali secondo la direttiva Balai
- Prodotti composti
- Prodotti alimentari biologici
- Pesce
- Uova
- Sottoprodotti di origine animale e alimenti e mangimi ad alto rischio non di origine animale
- Luppolo e prodotti a base di luppolo
- Pollame
- Frutta fresca e verdure
- Piante e prodotti vegetali