La Commissione UE propone lo stop all’import di beni prodotti con lavoro forzato
La Commissione Europea ha proposto una modifica del regolamento europeo in merito all’importazione di prodotti realizzati tramite lavoro forzato minorile e non: qualora si verificasse questa grave violazione dei diritti umani, detti beni non potranno entrare all’interno dei confini comunitari, né essere esportati o commercializzati.
Il divieto di importazione che dovrà essere discusso e approvato dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea riguarderà tutte le merceologie di beni, secondo la proposta di Bruxelles. La Commissione UE vorrebbe che, in seguito ad una verifica sulla “sostenibilità” del prodotto stesso, le autorità vietino l’ingresso in UE o che non venga esportato né commercializzato. Qualora i controlli ex post valutino un prodotto incriminato ma già commercializzato, l’azienda sarà tenuta a ritirarlo dal mercato e a smaltire i prodotti a proprie spese, pena sanzioni. Le aziende saranno tenute a verificare la conformità dei beni prodotti dai propri fornitori e produttori, cosa che potrebbe mitigare in un secondo momento la valutazione da parte delle autorità in merito al volume di eventuali sanzioni in capo alle aziende stesse. I controlli saranno in capo agli Stati nazionali.
Tra le iniziative volte a facilitare il reperimento di informazioni da parte delle aziende, Bruxelles istituirà una banca dati sui fornitori UE ed extra UE, garantirà una connessione tra autorità dei Paesi membri e darà pubblicità notizia degli orientamenti e delle pubblicazioni.
L’innovazione legislativa proposta dalla Commissione Europea sta nel fatto che, nonostante gli Stati membri abbiano già leggi dure per contrastare o individuare il lavoro forzato, l’UE non abbia ancora uno strumento comprensivo che proibisca l’entrata, l’uscita e la commercializzazione di merci prodotte tramite lavoro forzato. Se approvato, questo nuovo strumento identificherà dette merci e le contrasterà in tutti i 27 Paesi aderenti.
Il Commissario Europeo per il Commercio, Valdis Dombrovskis, ha affermato che: “Il nostro obiettivo è eliminare tutti i prodotti realizzati con il lavoro forzato dal mercato dell’UE, indipendentemente da dove sono stati realizzati”.
Di seguito, il riepilogo della proposta UE.