Cosa prevede il quinto pacchetto di sanzioni alla Russia
Lo scorso 8 aprile l’Unione Europea ha adottato nuove sanzioni in funzione antirussa e antibielorussa, facendo seguito alle varie misure che aveva preso le scorse settimane. Stavolta, i beni principali sottoposti a divieti vanno dal carbone al cemento, dai liquori al legno, passando per l’hi-tech.
Anzitutto il carbone: il combustibile fossile è centro delle nuove sanzioni, con il divieto di importazione, acquisto e trasporto dalla Russia. Insieme al carbone, anche altri elementi visionabili qui. La misura ha una deroga per gli adempimenti contrattuali di fornitura sottoscritti prima del 9 aprile e da eseguire entro il 10 agosto 2022.
Sui trasporti, vengono vietate – con le eccezioni di beni di primaria necessità come quelli agricoli, alimentari ed energetici – le operazioni di imprese logistiche russe e bielorusse per il settore camionistico e per quello marittimo, nel quale le navi battenti bandiera russa non possono attraccare nei porti UE.
Bruxelles ha deciso il divieto di cessione, fornitura, trasferimento ed export di merci che potrebbero contribuire alla crescita delle capacità industriali della Russia: l’elenco è nell’allegato XXIII. I beni tecnologici erano già stati colpiti nelle precedenti misure, che con l’allegato VII sono ulteriormente inasprite. Le operazioni di cui sopra sono vietate anche per prodotti destinati alla raffinazione del petrolio e alla liquefazione del gas naturale (Allegato X) sia verso la Russia che per soggetti russi. Anche per i carburanti aeronautici e additivi (Allegato XX) e i beni di lusso (Allegato XVIII) restano vietate le esportazioni.
Le sanzioni prevedono anche divieti d’import, acquisto e trasporto di beni siderurgici (Allegato XVII). Inoltre, si colpisce l’economia russa sui prodotti generanti introiti significativi (Allegato XXI).
Vietato l’import di potassio dalla Bielorussia.