Caro-noli, Trieste contro l’UE: “Bruxelles tace, il trust dei vettori ha provocato distorsioni”
In un’intervista rilasciata a ShipMag, Zeno D’Agostino, presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico Orientale e vicepresidente dell’ESPO (l’associazione dei porti europei), ha parlato dell’attuale situazione dei noli via mare, con più stoccate dirette alle Istituzioni.
I noli medi via mare dalla Cina ai porti del Mar Mediterraneo nelle rilevazione di Freightos si attestavano i primi giorni di ottobre 2020 a 2.285 dollari per containers da 40 piedi. Ad un anno di distanza, il prezzo medio supera largamente i 13mila dollari. La ragione principale è l’accordo trai principali vettori marini per un continuo rialzo: un vero e proprio trust che ha generato gravi alterazioni del sistema.
D’Agostino ha discusso col magazie di Genova dell’attuale situazione, da insider particolarmente interessato, accusando l’Antitrust UE di tacere “su uno dei casi di trust più grandi della storia con un impatto globale sulla supply chain”. Il presidente dell’AdSP triestina ha parlato infatti di un vero e proprio “cartello e distorsioni da parte dei privati (i vettori, ndr)”.
D’Agostino invoca poi un supporto per smuovere le istituzioni continentali e guarda a Confindustria, al Ministero dello Sviluppo Economico e al premier Draghi. Come racconta la società Drewry, i noli sono cresciuti del 600% circa nel giro di un anno e in alcune rotte la situazione è anche peggiore (esempio, verso il nord Europa e direzione Nord-Est America).
D’Agostino ha concluso l’intervista che accusando l’UE di miopia nella visione complessiva, non solo per il caro-noli. Nel prossimo futuro, infatti, si giocheranno alcune partite decisive per il settore quali la questione dell’AdSP/IRES e i fondi del PNRR per gli investimenti futuri. Tematiche determinanti per lo sviluppo economico del Vecchio Continente.