Beni agroalimentari, nuovi obblighi per l’esportazione in Cina
Sono in vigore dal 1° gennaio le nuove direttive alle quali sono sottoposti gli esportatori di beni agroalimentari verso la Cina. Le disposizioni, volute fortemente da Pechino, erano state notificate al WTO nel 2020 e riguardano una maggiorazione di controlli circa alcune tipologie di derrate alimentari che passeranno per le dogane del Paese.
La Repubblica Popolare Cinese ha introdotto una procedura rafforzata circa la sicurezza dei beni agroalimentari consumati sul suolo nazionale: le aziende esportatrici e produttrici estere di derrate alimentari con destinazione Cina dovranno registrarsi presso la General Administration of Customs of China (GACC) ed ottenerne l’approvazione. Per i prodotti a basso rischio, la richiesta potrà essere sottoposta autonomamente o attraverso un intermediario cinese. Le difficoltà crescono quando i beni agroalimentari siano a rischio maggiore: in questa fattispecie, le autorità competenti dei Paesi di origine dovranno raccomandare presso il GACC le aziende produttrici ed esportatrici. Come ricorda lo Sportello delle Camere di Commercio per l’Internazionalizzazione, ciò riguarda in particolare “carne e prodotti a base di carne, latticini, prodotti a base di miele, uova e prodotti a base di uova, grassi e oli alimentari e loro materie prime, ripieni di pasta, prodotti di macinazione e malti, verdure fresche o disidratate e pesi secchi, condimenti, noci e semi, frutta secca, chicchi di caffè e fave di cacao non tostate, alimenti dietetici speciali, alimenti salutari”. In precedenza, invece, solo i produttori di beni agroalimentari a base di carne, pesce, latte e nidi di uccelli commestibili erano obbligati alla registrazione.
I due decreti approvati da Pechino, il GACC 248 e 249 riguardano però non solo la questione strettamente legata alla materia: infatti, il primo è quello relativo ai beni agroalimentari, mentre il secondo riguarda sia l’imballaggio che l’etichettatura delle merci di cui sopra. Ad esempio, carne surgelata e prodotti ittici sono merci soggette ad allegare anche un’etichetta in lingua cinese e inglese (in alternativa a quest’ultima, nella lingua madre del Paese d’origine) con le informazioni richieste. Ma le categorie sottoposte alla nuova norma sono molte di più rispetto al 2021. Pechino ha spinto molto circa la differenza tra etichetta adesiva e stampa dell’etichetta sulla confezione del prodotto, ampliando lo spettro dei beni agroalimentari che sono soggetti a quest’ultimo obbligo, trai quali “alimenti dietetici speciali, inclusi alimenti per lattanti, alimenti complementari per l’infanzia, alimenti con scopi medici specifici, integrazione nutrizionale, alimenti per la nutrizione sportiva e integrazione nutrizionale per donne in gravidanza”.
In allegato, il link del documento del Ministero della Salute sull’export di beni agroalimentari.