Anche i caricatori con gli spedizionieri: necessaria l’indagine sul trasporto containerizzato
La scorsa settimana Clecat aveva scritto alla Commissione Europea per denunciare i disservizi delle compagnie marittime. Un’iniziativa condivisa adesso anche dall’European Shippers Council, l’associazione datoriale dei caricatori dell’Unione, i clienti finali.
Spedizionieri e caricatori, quindi. Tutti uniti per contrastare l’attuale, complicata situazione di debolezza della supply chain globale: da una parte profondi disservizi – ovvero, transit time infiniti, ritardi pesantissimi in partenza e in arrivo, mancati caricamenti e qualità delle prestazioni bassissime – dall’altra incremento spaventoso dei noli, in molte tratte cresciuti del 600% o più. Clecat aveva denunciato la situazione, puntando il dito sulle conseguenze per le varie filiere produttive. Iniziativa ribadita ora anche dai diretti interessati dell’European Shippers Council, i cosiddetti rappresentanti delle merci, che anzi chiedono alla Commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager di agire “con urgenza” al fine di verificare il livello di “concentrazione, consolidamento, coordinamento e ‘cartellizzazione’” del mercato di riferimento. Il timore è quello, chiaro agli occhi degli spedizionieri e dei caricatori, di comportamenti anti-concorrenziali da parte dei liners e che produce disfunzionalità nel sistema già messo a dura prova dal Covid-19 e ora anche dal conflitto russo-ucraino.