Abbigliamento, lo Sri Lanka si conferma un mercato in grande sviluppo
Lo Sri Lanka continua ad essere un punto di riferimento in costante crescita all’interno del quadrante del subcontinente indiano. Nella fattispecie, è l’industria tessile e dell’abbigliamento a performare positivamente.
Isola dello Sri Lanka, 20,3 milioni di abitanti per un Prodotto Interno Lordo di 84,51 miliardi (Banca Mondiale) e un PIL pro capite di 3.815 dollari per anno. Un Paese che continua ad attirare investimenti esteri in vari settori e con finalità diverse. Circa le produzioni volte all’esportazione, tra gennaio e giugno 2022 l’export cingolano ha superato i 5 miliardi di USD (+10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Gli investimenti nel territorio nazionale hanno toccato i 228 milioni di dollari fra gennaio e marzo 2022 e quelli stranieri relativi al mercato del tessile sono quadruplicati rispetto al 2021.
Renuka Weerakone, Direttore generale della Board of Investment (BOI) dello Sri Lanka, ha affermato: “A causa del forte interesse, in particolare per il settore dell’abbigliamento, abbiamo recentemente istituito tre nuovi team per gestire il reinvestimento. Abbiamo ricevuto numerose domande sulla disponibilità di terreni adatti da parte di investitori che cercano di espandere ulteriormente i loro impianti di produzione tessile in Sri Lanka, dal momento che molti di loro hanno registrato un aumento degli ordini”
Grande interesse vi è per l’Eravur Fabric Processing Zone, una zona di 300 acri sulla costa orientale dedicata allo sviluppo del settore tessile e sottoposta a regimi tariffari preferenziali grazie ad una concessione istituzionale speciale (Sri Lanka’s SDP Act) oltre che ad una serie di infrastrutture volte alla riduzione di tempi e costi. Qui, il sito istituzionale.
Lo Sri Lanka è in generale il 91° mercato di destinazione per l’export italiano e il 18° mercato di destinazione dell’export italiano in Asia-Pacifico. Secondo SACE, la società assicurativo-finanziaria italiana specializzata nel sostegno alle imprese e al tessuto economico nazionale, l’indice di opportunità per l’export italiano è di 23/100, mentre quello d’investimento è di 20/100. L’IVA ordinaria sulle importazioni nel Paese è dell’8%, mentre per alcune categorie di beni essenziali (pane, riso, uova, latte e libri, ad esempio) è dello 0%.
In merito alle importazioni europee provenienti dallo Sri Lanka (374,66 milioni di euro nei primi sei mesi di quest’anno. 315,72 milioni l’import di abbigliamento nel 2021), va ricordato che lo Stato fa parte da anni del Sistema delle preferenze Generalizzate (SPG) e dal gennaio 2017 fa parte del SPG+, un sistema grazie al quale al Paese ammesso sono concesse preferenze tariffarie supplementari ai sensi del regime speciale di incentivazione per lo sviluppo sostenibile e il buon governo. Di seguito, il Regolamento 2017/836, che ha stabilito l’ammissione del Paese.
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