Terminal La Spezia: boom tempi soste in banchina e crollo puntualità delle portacontainers
Di quanto la supply chain globale sia in grande sofferenza da ormai un anno e mezzo lo conferma direttamente anche Alfredo Scalisi, Amministratore Delegato di La Spezia Container Terminal, parlando delle tempistiche in cui i containers vengono lavorati, ritirati e della (poca) puntualità delle portacontainers
Scalisi ha parlato di una situazione schizofrenica rispetto a pochi mesi fa. Il DWell Time, anzitutto, il tempo di sosta dei contenitori presso le banchine: +43% rispetto al periodo pre-Covid. Una situazione che, alla luce del fatto che gli spazi dei terminal sono invariati, produce una notevole congestione. Questa genera un boom dei costi operativi e un calo della qualità del servizio.
E se in passato arrivavano a La Spezia molte più portacontainers, adesso per ogni nave il numero di contenitori è aumentato del 30%, mediamente. Rimorchiatori e ormeggiatori, infatti, lamentano criticità nella gestione ordinaria. Scalisi ha anche denunciato la bassa puntualità delle portacontainers: i ritardi rispetto agli schedules sono cresciuti del 23% presso lo scalo ligure, cosa che influisce negativamente sul coordinamento sui piazzali. L’AD ha infatti affermato che “sul piazzale i metri quadri che prima si avevano a disposizione non sono più sufficienti”. Scalisi conclude con la necessità di una direzione chiara sul solco del PNRR e dei nuovi strumenti che si avranno a disposizione in un sistema che tuttavia non è ancora pronto all’integrazione tra le attività mare-terra.