Unctad: quali settori saranno colpiti dal caro noli
Nonostante un primo timido calo dei noli anche sula tratta Far East – Mar Mediterraneo, l’Unctad ha pubblicato un report che indica come i prezzi al consumo globali non diminuiranno, anzi. E la causa principale sono i colli di bottiglia portuali.
“Noli ancora alti nei prossimi mesi”. Così ha scritto la Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo nel Review of Maritime Transport 2021. Le previsioni dell’organo sovranazionale sono di +11% dei prezzi all’import e +1,5% per i prezzi al consumo. Nell’ottica di una ripresa robusta a livello numerico, ma fragile per via dell’incertezza relativa al Covid-19, la situazione è delicatissima. Rebeca Grynspan, segretaria generale, ha affermato che l’impatto del caro noli sul commercio sarà profondo e non se ne uscirà senza investimenti in soluzioni che comprendono ricerca e sviluppo, infrastrutture e digitalizzazione.
L’Unctad ha analizzato il cul-de-sac della situazione: i consumi sono cresciuti per beni e prodotti, piuttosto che per servizi, anche spinti da un nuovo stile di vita incentivato proprio dalla pandemia (si veda lo smart working e il boom dello e-commerce). Se da una parte la domanda è cresciuta intensamente, dall’altra la capacità di trasporto è rimasta invariata o addirittura calata. Conseguenza: noli cresciuti del 600% e anche oltre. Quando piove, grandina: la qualità dei servizi è calata paurosamente, con ritardi che in certi casi sfiorano i 45 giorni.
La geografia di chi sarà maggiormente colpito vede l’identikit di Paesi insulari e in via di sviluppo. Gli Stati meno sviluppati, invece, saranno molto meno danneggiati. Anche i Paesi già sviluppati non sorrideranno in quanto le previsioni affermano che una crescita del 10% dei noli equivale ad una riduzione della produzione industriale dell’1%.
Circa la merceologia, i beni più colpiti saranno quelli a basso valore aggiunto: mobilio, tessuti, abbigliamento e pelletteria. L’aumento dei prezzi è stimato del 10,2%. Una crescita simile (+9,4%) è ipotizzata su merci di gomma e plastica, mentre sulla farmaceutica si stima +7,5%. Chiudono la stima dell’impennata dei costi apparecchiature elettriche (+6,9%) e macchinari (+6,4%).
Quali best practise suggerisce l’Unctad? Rendere più efficienti le infrastrutture portuali, maggiore apertura al commercio e migliore connessione della via mare. È necessaria anche una lunga mano della politica, suggerisce l’istituzione, con un monitoraggio governativo per costituire un ambiente corretto e competitivo e che risolva le criticità infrastrutturali e commerciali.